In alcuni documenti del 1500, ad esempio, si accenna all'incarico, affidato
ai confratelli della
Compagnia del SS. Sacramento, di accompagnare il pievano dalla chiesa alla
casa degli ammalati gravissimi per la somministrazione dell'Estrema
Unzione.
Anche i funerali fornivano alle Compagnie l'occasione, retribuita, a dir
la verità, per svolgere una funzione di tipo comunitario. Ogni Confraternita era retta da un Priore a cui erano affidati incarichi gravosi, per
quanto prestigiosi: l'amministrazione dei beni di proprietà della Compagnia (per lo più lasciti ereditari), la presidenza delle riunioni, il
mantenimento dei rapporti con le autorità ecclesiastiche e comunali, la
conservazione dei registri e delle chiavi delle cappelle.
Da un documento conservato nell'Archivio Vescovile di Casale veniamo a
sapere che, nel 1874, le Confraternite erano ancora le seguenti cinque:
del SS. Sacramento, dello Spirito Santo, del SS. Rosario, del SS
Crocifisso e del Suffragio.
In realtà la più importante e la più ricca era quella del SS. Sacramento
che, come si legge nella relazione del parroco del 1832, soleva riunirsi
nella chiesetta di S. Giacomo.
Tra i privilegi riservati ai membri delle Compagnie (rivestiti della
caratteristica cappa bianca, erano detti i «batù») uno dei più
onorevoli e invidiati era quello di venir sepolti nel casellario loro
riservato, situato a sinistra immediatamente dopo il cancello d'ingresso
del reparto più antico del camposanto.
Ultimo dei «batù» è stato Mario Rossi, detto Marchin, nato nel 1904 e
morto nel 1990.
L'organizzazione e la partecipazione alle processioni rientrava, com'è logico, tra i più impegnativi compiti delle confraternite. Nella relazione
del parroco, del 1765, si accenna alle feste solenni nel giorno di S. Ambrogio, di S. Quirico, dei SS. martiri Tiberio e Costanzo, di S. Bovo e
S.ta Petronilla, legata ad uno specifico voto della Comunità. Così scrisse
il parroco: «Solo si fanno le Processioni ordinate dalla S.ta Madre Chiesa
universalmente. Quella del SS. Sacramento, precedendo la croce per gli
uomini... poi quella delle donne secondo la loro anzianità, e poi quella
dei confratelli del Corpus Domini, con cappa bianca, similmente nelle
terze Domeniche portando li confratelli con cera accesa e le torcie avanti, e ai lati del Baldacchino, e tutto a spesa della detta Compagnia».
Con minime variazioni vengono, nella relazione del 1832, riportate le
stesse indicazioni. Di rilievo l'accenno alla non precedentemente citata
processione delle Rogazioni, momento molto sentito da una popolazione
rurale. Consuetudine durata sino al 1960.
Nell'Archivio Storico
Comunale è conservata trascrizione eseguita dal Parroco di Treville il 26
giugno 1930, dell'Ordinamento della Compagnia del S.S. Sacramento
(vedi documento in formato pdf, 967 kb; ricerca A.Frixa)
del 18 febbraio 1835. |