MARIO SURBONE (1932) - COLLEZIONE CIVICA PERMANENTE

home >> personaggi trevillesi >> mario surbone

 

 

ss

Mario Surbone (Foto: Fulvio Richetto, 1993)

 

In questi giorni (ottobre 2015) il Comune di Treville ha dato alle stampe una cartolina dedicata alla Collezione Civica Opere di Mario Surbone ospitata nello spazio di Casa Comunale Devasini a Treville e inaugurata lo scorso maggio. Le immagini fotografiche rappresentano un viaggio ideale all'interno della mostra compiuto simbolicamente da una bimba (la piccola Giulia, nipote dello stesso Mario Surbone). Le opere di Surbone e lo spazio che Treville gli ha dedicato si aprono al futuro delle giovani generazioni, alla loro curiosità, ad un nuovo modo di essere creativi e di inventare esperienze e sensibilità artistiche.

A partire da domenica 11 ottobre la mostra sarà aperta ogni seconda domenica del mese dalle ore 14.30 alle ore 17.30 (orario invernale - ingresso gratuito) oppure su appuntamento telefonando al 3396438547.

 

la nuova cartolina

 

Orario estivo (1° maggio -30 settembre): seconda domenica di ogni mese dalle ore 15.30 alle 18.30

Orario invernale (11 ottobre -30 aprile): seconda domenica di ogni mese dalle ore 14.30 alle 17.30
SARA’ INOLTRE VISITABILE SU APPUNTAMENTO CONTATTANDO IL SEGUENTE NUMERO: 3396438547 (VISITE NEI GIORNI FERIALI).
- e-mail: montemerlo19@gmail.com

 

COLLEZIONE CIVICA PERMANENTE DELLE OPERE DEL MAESTRO MARIO SURBONE

Casa Devasini, Via Roma 6, in Treville (Alessandria)

Inaugurata dal Sindaco Piero Coppo, sabato 9 maggio 2015, ore 17

 

 

il discorso del Maestro Mario Surbone, tra il rappresentate della Provincia di Alessandria Emanuele Demaria,

la famosa critica e storica d'arte milanese Elena Pontiggia,

Paolo Testa Direttore della Biblioteca Comunale G.Spina e il Sindaco Piero Coppo

il taglio del nastro per l'inaugurazione della mostra

la flautista Manuela Santagata

un momento della mostra

il rinfresco


La Collezione civica del Comune di Treville si è arricchita dal 9 maggio 2015 della donazione dell’artista Mario Surbone, nato a Treville nel 1932 ed attivo dai primi anni ’50 a Torino.

Nelle sale appena rinnovate di Casa Devasini, situata nel centro del paese ed affacciata su di un paesaggio ove lo sguardo corre indisturbato fino alle colline dell’oltre Po Pavese, trovano posto una cinquantina di opere dell’artista, suddivise in quattro sezioni, a coprire l’intero suo percorso artistico a partire dal 1946.

La rassegna ha inizio con una straordinaria precoce natura morta ed un autoritratto in cui pare già di scorgere alcuni tratti, piegature e geometrie che caratterizzeranno il suo lavoro degli anni settanta.
Cospicua per numero di opere e tecniche sperimentate che spaziano da accenni di pittura informale ad aperture Pop, dalla figura ritagliata e modellata fino alla forma astratta, la sezione dedicata agli anni sessanta che introduce poi al periodo più noto dell’artista: quello degli “incisi” che a partire dal 1968 caratterizzano la produzione di Surbone. In questo periodo l’artista sperimenta l’uso di materiali diversi, ma principalmente il cartoncino in varie tonalità monocromatiche su cui disegna, incidendolo, geometrie modulate in una purissima astrazione geometrica.
Una rinnovata indagine sulla relazione con le forme della natura, (“La mia terra”, “Trittico degli elementi”, “Stagioni” sono i titoli di alcuni di questi lavori) indagata sia dal punto di vista formale che simbolico è il filo conduttore delle ultime ricerche dell’artista. Sono figure ritagliate, intagliate e dipinte su supporti lignei anche in grandi dimensioni, disposte liberamente a parete in una installazione di grande impatto, nello spazio delle ampie sale di Casa Devasini.
La collezione è accompagnata da un catalogo con la riproduzione dei lavori esposti, una selezione antologica di testi critici ed una biobibliografia selezionata.

 

Mario Surbone è nato nel 1932 a Treville (AL) nel Monferrato Casalese. Compie gli studi al Liceo Artistico e, dal 1950 al 1954, all’Accademia Albertina di Torino, dove è allievo di Felice Casorati.

L’esigenza di aggiornarsi lo porta a Parigi, una prima volta nel 1957 ed una seconda volta per un più lungo soggiorno di studio e di lavoro nel 1960-’61.

L’esordio pubblico è del 1958 alla Mostra d’Arte Giovanile a Roma (Palazzo delle Esposizioni). La prima mostra personale è del 1962 nella Galleria “Il Canale” di Venezia.

La sua ricerca degli anni ’60 tende a una definizione sempre più rarefatta e astratta delle immagini fino a geometrizzare la figura con una forte riduzione a contorno.

Dal ’68 passa ad esplorare la possibilità espressiva di superfici monocrome “incise” e modulate seguendo strutture compositive di impianto rigorosamente geometrico. L’elementarità è apparente. Diagonali, verticali, sezione aurea e forme geometriche regolari sono espressione di rigore che trova continuità negli Acrilici su legno.

Conclusosi, infatti, il ciclo degli “Incisi”, a partire dal 1978 procede ad interventi pittorici su supporti sagomati sconvolgendo la logica ordinaria dello spazio e dando rilievo all’effetto sensibile del colore e della sua traccia sulla superficie non confinata nei limiti usuali del quadro.

L’artista è stato coinvolto, oltre alle tante mostre personali, in numerose ed importanti collettive in Italia e all’estero e testi ed articoli di autorevoli critici e storici dell’arte ne hanno accompagnato la carriera dall’inizio, cogliendo e comunicando puntualmente gli elementi denotativi fondamentali delle sue opere e della sua poetica.

È del 1996 la monografia di Francesco De Bartolomeis (Mario Surbone, Edizioni d'Arte Fratelli Pozzo, Torino), che ricostruisce l'itinerario dell'artista dagli anni di formazione alla piena maturità. Nello stesso anno l'opera viene presentata in occasione di una personale alla Galleria La Bussola di Torino.

Nel 2007 la Regione Piemonte ha organizzato, presso la Sala Bolaffi di Torino, un’importante mostra antologica e dal 2015 è aperta al pubblico la Collezione Civica del Comune di Treville Monferrato cheospita una selezione di opere rappresentativa dei vari periodi creativi.

 

Figura a riposo (1952)

olio su compensato, cm 57x43.5

 

 

 

 

Le Quattro Stagioni (2011)

quadro realizzato per il film "Le Tre Distanze" con Mario Surbone; regia di Alessandro Pugno


 

Mario Surbone - Spazi natura eventi nelle ipotesi dell'arte.
Sala Bolaffi, Torino, 17 febbraio - 25 marzo 2007, via Cavour 17

 

 

Da "Il Monferrato" (venerdì 26 luglio 2002)

"OMAGGIO A TREVILLE" Mostra di M. Surbone

articolo di Pier Luigi Rollino

L'inaugurazione sabato 27 alle 18 in S. Giacomo, esposti disegni dell'artista


TREVILLE (p.l.r.)


Omaggio a Treville è il titolo della mostra che Mario Surbone, noto artista trevillese, dedica al paese d'origine. Si tratta di una serie di disegni eseguiti nel corso dell'anno che saranno esposti nella chiesa di San Giacomo, posta anticamente a guardia della cinta muraria del paese sapientemente restaurata dall' amministrazione Balbo.
Nato a Treville 70 anni fa, nel 1932, Surbone vive e lavora a Torino e nel paese d'origine ed è un artista molto conosciuto anche fuori dai confini nazionali.

Allievo di Felice Casorati all'Accademia Albertina di Torino, esordì nel 1958 alla Mostra Nazionale d'Arte Giovanile a Roma. Il primo periodo della sua ricerca si colloca in ambito informale anche se, già dai primi
anni '60, è evidente la tendenza dell'artista a geometrizzare la figura anche attraverso una forte riduzione di questa a contorno. In un'opera intitolata Situazione d'immagine del 1961 Surbone elimina ogni residuo di realismo morfologico. Nel 1957 e nel 1961 soggiorna a Parigi. La sua prima mostra personale, presentata da Albino Galvani, è allestita negli spazi della galleria Il Canale, a Venezia.

Nel 1967, anno decisivo nella ricerca dell'artista, compaiono le prime sagome umane ottenute dai cartoni ritagliati. Mirella Bandini le definì come ritagli di «forme organiche a replicazione modulare in
negativo, o in compenetrazione e giustapposizione»
. Sono invece datati 1968 i primi Incisi, la cui pratica si estende fino al 1976. Nel 1969, nel presentare Surbone alla galleria Triade di Torino, Paolo Fassati colloca la ricerca del pittore trevillese in un' epoca di diffuso «furor geometricus» precisando però allo stesso tempo che «il tema, in Surbone, è lo spazio, come luogo per lasciarsi captare da una più impalpabile energia emotiva».
In quegli anni Surbone partecipa a numerose esposizioni personali e collettive, in spazi pubblici e privati. Nel 1972 e nel 1973 è presente a Réalités Nouvelles a Parigi, ad Arte Contemporanea al Museo Civico di
Bologna e a Verso il Bianco, mostra allestita presso la galleria Unimedia di Genova. Nel 1974 espone con Gorza e De Alexandris negli spazi della llinità a Roma con la presentazione di Luigi Lambertini.

La presenza di una circostanza emotiva entro i confini dello spazio geometrico nelle opere di Surbone serve a comprendere la serie degli acrilici su legno che inizia nel 1978 per proseguire fino ad oggi.
Molte mostre personali dedicate alla sua ricerca sono aperte in gallerie private e in spazi pubblici. L'interesse della critica è testimoniato dai frequenti inviti a collettive in Italia e all'estero e dalla qualità
delle presentazioni in occasione delle mostre personali. Numerosissime le citazioni critiche a favore di Surbone la cui mostra Omaggio a Treville verrà inaugurata sabato 27 luglio alle 18 nella chiesa  sconsacrata di San Giacomo e sarà aperta tutti i giorni per una settimana, dalle 18 alle 20,30, fino al 4 agosto.

 

Treville in uno dei suoi primi quadri (anni 40) dipinto su cartone (Coll. Alfredo Novelli)

Treville (AL) "Agnus Dei",

la porta del tabernacolo della

Parrocchiale di Sant'Ambrogio (anni 40-50)

Opera di Mario Surbone (foto: A. Frixa 2005)

 

244. VIAGGIO D'AUTORE A ... TREVILLE

articolo di Luigi Angelino (estratto da "Il Monferrato", venerdì 29 luglio 2005)

[...] Afosa mattinata di fine luglio, l'aria condizionata della macchina accentua il colpo di calore quando scendiamo a Treville di fronte alla casa di Mario Surbone.

Ci attende con una chicca. Sul tavolo del suo grande studio monferrino (un altro è a Torino) una pagina de Il Monferrato datata 23 giugno 1992, un tour delle chiese Grignolio-Angelino dedicato a S.Ambrogio di Treville  che domina mezzo Monferrato.

Nel servizio si citano tra le preziosità dell'edificio sacro due opere di Surbone: la porta del tabernacolo (Agnus Dei) e un affresco per il Battistero del 1948. Surbone ha ritrovato per noi il bozzetto (Battesimo di Gesù) eseguito a sedici anni durante gli studi all'Accademia Albertina e gli approfondimenti presso l'atelier Mazzoli di Casale.

Approfittiamo anche per vedere le ultime opere, un ciclo di acrilici su carta e legno: un discorso raffinato di un artista che ha scelto sempre di più la terra natia e che nella chiesa di San Giacomo sta portando avanti un discorso di mostre di livello.

Una lunga scala non ci porta in Paradiso ma nella parrocchiale. Surbone ha le chiavi. La troviamo molto luminosa, merito del restauro interno e mentre Surbone ricorda che da piccolo faceva il giro sul cornicione (""M ven frecc a pensai') ammiriamo le due cappelle di testata all'altare e la serie di dipinti di buona mano tra cui spiccano "Il matrimonio celeste di Santa Caterina da Siena con Gesù risorto" di Orsola Caccia, la "Gloria di San Francesco Saverio" e nel coro un "Sant'Ambrogio" potente, ma nascosto dall'organo donato nel 1968 dal maestro Angelo Surbone.
Ovviamente ammiriamo nel battistero l'opera di Mario Surbone che può apparire ancora molto moderna [...].

il Battistero della Parrocchiale di Sant'Ambrogio a Treville

"Battesimo di Gesù", anni 50

affresco di M.Surbone

(foto A.Frixa, 2005)