Note Introduttive:
Il Sentiero Ecologico N.
713 della Provincia di Alessandria è stato
ideato dal trevillese Primo Pigozzo e da
Antonio Rota del CAI; ha una lunghezza di circa 7 km, è indicato molto chiaramente
sul territorio da frecce e bandierine bianche e rosse, ed è percorribile in circa 2 ore
e mezza.
In questa
edizione 2016, l'organizzazione ha deciso di percorrere il sentiero in
senso inverso, per rendere più agevole a tutti i partecipanti la risalita
in paese (vedi sopra la mappa del percorso). Inoltre, alcuni punti del percorso non sono più agibili o
visibili causa frane, per cui non saranno più citati in questa pagina.
I luoghi di interesse citati sono descritti ampiamente nella sezione
"monumenti e punti di interesse" ai quali di rimanda, per ulteriori
dettagli.
Per poter ampliare la
descrizione pubblicata sul noto e utilissimo volume "Camminare il
Monferrato" (Ed. "Il Monferrato"), abbiamo raccolto in paese,
aneddoti, storie e
testimonianze legate al sentiero stesso (grazie per questo a Primo Pigozzo, Severina Tardito Spina,
Salvatore Santagata ed Erlindo Vietina).
i partecipanti tra le coltivazioni di coriandolo
Il Sentiero 713 (2016)
Lasciata Piazza Surbone, su strada
asfaltata, si giunge nel Rione 'Nsisa, dove è ubicata la
Chiesa
di S. Giacomo, antico
luogo di culto trevillese (vedi sezione Monumenti e punti di interesse).
Passando vicino al vecchio torchio fiorito di Via Roma e
a Piazza Spina, si giunge in Regione Serra,
dove si può ammirare una cappelletta votiva dedicata a Sant'Anna, all'incrocio
di quattro vie.
la prima parte del percorso
Da qui si giunge al "Bric d'la
Crus", alla cui sommità è collocata una piccola stele con
una croce in ferro.
Su questo luogo e sul suo significato non sono
stati trovati documenti
negli archivi comunali. Quello che invece si
tramanda è il ricordo di un'antica processione attraverso i campi alla quale partecipava tutto il popolo trevillese (ai tempi più
di 600 persone). Dal Bric, posto
da cui si domina un vasto territorio, il parroco benediceva i campi e
chiedeva protezione per il raccolto. Questo fatto avveniva ogni 31 maggio,
giorno di Santa Petronilla.
il Bric d'la Crus
Scendendo per il largo sentiero sterrato,
si giunge nella valle del Rio Molino. Da qui, deviando a sinistra si
arriva alla Strada Ducale, lungo la quale scorre il Rio di Treville.
Svoltanto a destra, verso Cereseto, si giunge a quello che resta
della Fonte di Treville, ora proprietà privata.
quello che resta della Fonte Solforosa
Il sentiero continua di fronte
all'ingresso della Fonte, lungo il Rio Molino. Lo percorriamo per circa
700 m, prima di svoltare sulla destra per raggiungere i Bolli
della Canapa e le Fonti del Roncheiz.
Il rio, particolarmente ricco di acqua fresca e scrosciante, è contornato
da una fitta vegetazione che dona all'ambiente una nota di particolare
interesse. Causa frane lungo questo percorso non sono più visibili i resti
del Mulino di Treville.
le Fonti del Roncheiz tra gli equiseti, venivano
utilizzate per allagare i bolli (foto sotto)
Tra la vegetazione e in
mezzo al bosco si
intravedono ancora i numerosi "bolli": fosse circolari scavate nel terreno
utilizzate per la macerazione delle piantine di canapa che qui venivano
coltivate. Grandi estensioni di equiseti ci dicono quanto umida e
fresca sia questa zona.
i bolli della canapa
dai bolli della canapa a San Quirico,
attraverso regione Crosa
I bolli appartenevano (anche in comproprietà) a varie famiglie trevillesi. Erano alimentati dalla fonte del Roncheiz.
Fino al periodo bellico, gli abitanti di Treville
venivano a questa fonte, con carri trainati da buoi, per far provviste di
acqua per usi domestici ed agricoli.
Durante il cammino emergente
sempre
l'imponente ed elegante sagoma della Chiesa Parrocchiale di
Treville quasi un grande e sicuro faro per i viandanti. La
Parrocchiale è tenuta in grande considerazione per l'orientamento "a vista" dai
piloti degli aerei da turismo.
Il sentiero continua verso destra lungo la valle del Rio di
Coda Lunga, per risalire al rione Crosa. Nei
pressi della Cascina Crosetta, risaliamo verso destra lungo la SP 32 e
raggiungiamo la pieve romanica di San
Quirico (vedi pagina dedicata) del sec. XII, che con grande devozione e sacrifici i Trevillesi
hanno sempre cercato di mantenere in buone
condizioni. Ora un contributo della Comunità Europea permette di
intervenire in modo più consono all'importanza del monumento.
In questo tratto costeggiamo i curatissimi vigneti della tenuta Vicara. Altri
vigneti, coltivati alla perfezione, fanno da quinta al panorama che ampio
si apre sull'imbocco della Valle Cerrina e in distanza, maestosa,
la cerchia delle Alpi con il Monte Rosa in primo piano.
La pieve romanica di San Quirico
Lasciando la SP32, il sentiero sterrato, sulla destra, scende lungo la
fresca valle del Rio di Coda Lunga, per risalire, ripido, verso il paese,
passando vicino alla Cascina Palude.
Il Sentiero che da San Quirico ci riporta
verso il paese, nella valle del Rio di Codalunga
La salita termina in Piazza Devasini (o "del peso
pubblico"),
luogo che da molti anni ospita la Festa del
Paese (seconda metà di luglio). Qui è posizionato il tabellone che
pubblicizza il sentiero 713 (il tracciato del sentiero sul tabellone non
rispecchia il percorso reale sul territorio). In questa piazza, circondata da aiuole di
fiori, è possibile ammirare un altro antico torchio e bel panorama.
Piazza Devasini o "del peso pubblico"
Da Piazza Devasini, si risale lungo via
Roma, costeggiando Palazzo Devasini (luogo della
Biblioteca G. Spina, del Salone Devasini e della mostra permanente del
Maestro Mario Surbone), per ritornare in Piazza Angelo Surbone, da dove è
partita la Camminata.
Il torchio fiorito d Piazza Devasini (2016)
Da qui si può facilmente risalire alla
chiesa
Parrocchiale di S.Ambrogio, situata a 310 m di altezza sul livello del mare, uno dei
punti più
panoramici
del Basso Monferrato.
La vista può spaziare sulle colline e pianure circostanti, fino
all'arco alpino.
Grazie al potente cannocchiale panoramico
(vedi pagina dedicata) installato
di fronte alla Parrocchiale, di giorno si possono
cogliere i minimi dettagli del paesaggio circostante, mentre di notte si
possono vedere stelle, pianeti e satelliti.
Sant'Ambrogio e, in primo piano, Piazza
Devasini o del "peso pubblico"
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