Le
vicende storiche dell'antica Trivilla sono da sempre scivolate ai
margini di questo paese dall'economia rurale, al punto che solo per
ipotesi si può ricostruire l'epoca più antica. In un documento del
1202, con un decreto, il marchese Bonifacio I Aleramo investì del
feudo il nobile Anselmo Musso di Paciliano. Gli Statuti Locali
trevillesi risalgono al 1303 e sono tra i più antichi del
Monferrato.
Durante il dominio mantovano, i Gonzaga lo vendettero a Giulio
Strozzi (1590) ed a Gerolamo Amarotto de Andreasi (1602). Nel 1699
il feudo venne acquisito da Giacomo Bartolomeo Gozani, la cui ricca
famiglia commissionò Palazzo Treville di Casale Monferrato. Dal 1713
passò sotto i Savoia.
La storia antica di Treville è stata raccontata in modo dettagliato dallo storico
trevillese Prof. Giuseppe Spina nei suoi due libri
"Treville, vicende di un piccolo paese del Basso Monferrato"
(1994) e "Statuta et Ordinamenta loci Trivillae"
(2003), entrambi editi dal Comune di Treville.
ETIMOLOGIA
(Giuseppe Spina, 1994)
«Villa», ampliamento di vicus,
originariamente «organizzazione di famiglie associate», da cui è
derivato: «via», «vicolo» (e, in francese, «ville» = città, comune),
in latino vuoI dire: fattoria, casa di campagna. Si tratta di parola
antichissima, dal tema WOIKO, chiaramente attestato dal greco «oikos»,
cioè casa. Ma, con questo, non è detto che, nel nostro caso
particolare, si debba necessariamente risalire all'epoca romana, sia
pur tarda, in quanto nel Medio Evo con «villa» si intendeva indicare
un centro minore del territorio o piccolo agglomerato di edifici.
Semplice il problema del prefisso «tre», tres. A circa due
chilometri da Castelfranco Veneto (prov. di Treviso) esiste un paese
che si chiama Treville, così come pure una frazione di Chialamberto
(valli di Lanzo) ed un Trois Villes, frazione di Quart {Valle d'
Aosta). Per analogia ricordo la cittadina di Dueville in provincia
di Vicenza.
Si voleva indicare che, in questa zona, gli insediamenti erano tre
di numero?
È probabilissimo e, anzi, spingendoci più in là, possiamo pensare
che i tre gruppi di abitazioni sorgessero: intorno all'attuale
chiesa, un secondo in regione Monti («li Mònt») ed un terzo a
Bettola Vecchia. Per puro amore di completezza si può, con un certo
sforzo, buttar lì un'altra origine e cioè «trivium», incrocio di tre
strade, tanto più che, nella scrittura più antica, si usava la
denominazione «Trivilla».
Effettivamente un trivio è riscontrabile all'entrata del paese dove
un braccio porta in contrada Solìto (e, proseguendo, all'antica
chiesetta di S. Quirico), un altro al centro del paese ed il terzo
ad Ozzano/Sala. Un altro trivio, ma si trova a più di 500 metri dal
paese, lo troviamo a Bettola Nuova: un ramo va verso Ozzano, l'altro
prosegue verso Sala ed il terzo conduce a Treville.
Per terminare, mi sembra interessante rammentare che un autorevole
studioso, Giovan Battista Pellegrini, autore del volume
Toponomastica italiana, edito da Hoepli, sospetta ragioni
scaramantiche nella presenza i numeri, come tre e sette, nei nomi di
località e cita ad esempio: Trefontane, Trepuzzi, Trebisacce,
Settequerce, Settesorelle e Settebagni.
"Tervilla" (o "Teruilla") nella
Carta del Ducato del Monferrato
di Baldassarre Porta (probabile fine
secolo XVIII)
PRIME NOTIZIE STORICHE
(Giuseppe Spina, 1994)
"Nel tempo, sulle nostre colline, minuscoli villaggi e isolati
casolari sorsero e sparirono sinché, nei secoli XI e XII, alcuni
insediamenti si ampliarono e si stabilizzarono.
A settentrione di Treville, sulla cresta collinosa sovrastante
l'attuale strada che da Ozzano conduce alla vaI Cerrina, si sviluppò
un agglomerato di abitazioni di nome Arliate (secondo De
Conti) o Arliato o Arriliato (secondo gli «Acta
Reginae Montis Oropae», preziosa raccolta delle antiche carte
conservate nell'archivio del santuario d'Oropa, pubblicata nel
1945). Ivi venne eretta la chiesa di S.Quirico,
oggi annoverata tra i non numerosi monumenti romanici della nostra
provincia, attorno a cui, secondo l'antica consuetudine cristiana,
si trovava il cimitero.
Di Arliate, scomparsa per chissà mai quali motivi, oggi non sappiamo
individuare l'esatta posizione anche se presumo che l'area potrebbe
essere stata quella dell'attuale regione Crosia.
Per quanto riguarda l'etimologia del nome, mi permetto di proporre
«airales», spazio destinato all'esposizione ed all'essicazione
delle messi e del fieno e «airatum» cioè l'insieme dei
prodotti agricoli da essiccare. Da cui le attuali parole: aia, area.
La grande storia europea ci narra che, con la morte di Carlo Magno
(814) e il disfacimento del suo impero, in Europa si andò
rapidamente affermando il sistema feudale basato sulla piramide
gerarchica che dal sovrano scendeva giù sino ai valvassini o militi
(soldati a cavallo).
Con lo spezzettamento del potere e l'affermazione dei signorotti,
padroni assoluti del loro piccolo o medio-grande possesso, nacque
l'esigenza della costruzione di castelli o fortezze, simbolo del
potere e difesa del feudatario oltre che dei prodotti agricoli e dei
popolani.
Nei documenti precedenti al secolo XI, accanto a quelli di parecchi
paesi del Basso Monferrato, non troviamo (per quanto a mia
conoscenza) il nome di Treville.
In verità, Giuseppe Aldo di Ricaldone, nella sua pregevole opera
Annali del Monferrato (Torino, 1972), in tre occasioni ricorda
che, nel 901, il conte Giselberto, della ducale famiglia longobarda
dei Supponidi, venne, dall'imperatore Ludovico III di Provenza,
investito dei feudi di Ottiglio, Sala, Ozzano e Coniolo, ma solo in
un'occasione, aggiunge a questi quattro anche Treville.
Giacché la chiesa di Casale non godé di proprietà nel nostro
territorio, Treville non è compresa tra le località (oltre ad altre,
ci sono Cella, Ozzano e San Giorgio) elencate nei vari decreti
papali a cominciare da quello di Innocenzo III del 1143, né in
quelli imperiali (di Federico I Enobarbo, vale a dire Barbarossa)
del 1159 e del 1164 (in cui troviamo Tilio (Ottiglio), Ozano, Cella
e Sanctj Georgij).
Ma ecco che, finalmente, il 1° agosto 1202, Treville compare
esplicitamente nella cronaca con il decreto del marchese Bonifacio I
con cui il nobile Anselmo Musso di Paciliano (località situata su un
colle presso San Germano, i cui abitanti si trovarono assai spesso
in lotta, anche cruenta, con i casalesi sino a che, probabilmente
nel 1212, venne distrutta dalle fondamenta) riceveva l'investitura
di questo feudo.
Il De Conti, nella sua preziosa, anche se talora confusa e
dispersiva, opera (Notizie storiche della città di Casale,
del 1838/42) informa che l'investitura, per la precisione,
comprendeva anche Arliate, di cui presto riparlerò, e che il
documento, trasmesso al podestà di Vercelli, era non solo firmato
dal marchese Bonifacio ma pure dal figlio Guglielmo VI, il Giovane.
Precisazione molto opportuna dal momento che, già il 9 agosto, e
cioè otto giorni dopo, Bonifacio firmava l'atto di procura a favore
del figlio e, a capo della crociata bandita da papa Innocenzo 111
pel 1201, partiva per la Terrasanta, per morire all'assedio di
Sattalia in Asia Minore (era la Quarta Crociata: 1202-1204).
Restando sempre nel XIII secolo ricordo che Treville viene
citata in tre atti notarili: il primo del 9 maggio 1240, il secondo
dello settembre 1272 ed il terzo del 5 ottobre 1295 in cui veniamo a
sapere che un certo Facino di Trivilla possèdeva un terreno
nel rosignanese (in Gabotto e Fisso, Le Carte dell 'Archivio
Capitolare di Casa le Monferrato, Pinerolo, 1907)".
Alessandro Allemano
(storico
e ricercatore; estratto dal sito
www.ilmonferrato.info per
gentile concessione) fornisce un'altra versione dell'etimologia del
toponimo Treville. "Anche se lo stemma civico presenta tre colli,
sedi di altrettante ipotetiche "ville", il toponimo Treville
deriverebbe dal personale romano Trebellius; altri nomi di
luogo confermano l'origine tardo-romana e la successiva
ricolonizzazione longobarda [...]".
|