IL SINDACO FRANCESCO MIGLIETTA (1871-1918)

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(Alfredo Frixa - Storie Familiari)

 

Francesco Miglietta

Francesco, mio bisnonno materno, nasce a Serralunga di Crea (AL), il 22 ottobre 1871.  
I genitori, Antonio (1830 Torcello di Casale Monf.-1902 Treville) e Leonilda Surbone (Treville 1834 - Treville 1898), girovagano per anni come “schiavandai” in vari paesi del Basso Monferrato casalese, prima di diventare proprietari terrieri a Treville.

Qui, acquistano campi, vigne, un bosco e, nel 1888, le case di via Forno 6 e 11 (ora via Marconi 11), ubicate sotto la Parrocchiale di Sant’Ambrogio, per una somma di 1160 lire. 
 A 25 anni, Francesco sposa la cugina Carolina Scagliotti, contadina ventunenne di Quarti (oggi Quarti di Pontestura). 
Dal loro matrimonio nascono, tra il 1899 ed il 1906, cinque figli, 2 maschi (Carlo Pietro e Fiorenzo Silvio, che muoiono piccoli) e 3 femmine (Enrichetta, Palmina e Rosalia "Lia").

 Oltre a continuare l'attività agricola del padre, lavora come capo-forno nella fornace dell'Italiana Cementi in località Dionigi-Rollini (oggi frazione di Ozzano Monferrato), ubicato sulla strada per il vicino paese di Quarti. In questo stabilimento, soprannominato "La Rabia", erano impiegati, grazie anche a lui, circa quaranta persone provenienti da Treville e da Quarti.

Rimasto vedovo a soli 35 anni (Carolina muore nel 1906, alla nascita di “Lia”), papà Francesco vuole dare una nuova madre alle piccole figlie. Essendo stimato e ben voluto da tutti, molte sono le pretendenti.  

Tra queste sceglie la ventenne Giuseppina, la "bellona" del paese. Le nozze, combinate da una sensale in una stalla trevillese, sono celebrate a Treville il 19 luglio 1907. 
A causa dell'età della sposa, il matrimonio si rivela subito un pessimo "affare". Giuseppina, infatti, oltre ad essere una cattiva madre, tanto da essere ricordata in famiglia come "la Matrigna", mira più che altro a far la bella vita e ad "alleggerire" il patrimonio del "benestante" Francesco.

Francesco è anche un personaggio di spicco nella politica del paese.

13 aprile 1909, con alcuni amici trevillesi fonda la sede del Partito Socialista (ai tempi non ancora ufficializzato). Con una colletta, acquistano per 1450 lire, una casetta in via Maestra 42 (ora via Roma 13), appartenente a Clerici Quirico, che diventa la sede del loro circolo.
I co-proprietari, per la cronaca, erano: Allara Vittorio, Ariotti Giuseppe, Balbo Antonio, Allara Albino, Berrone Pietro, Caprioglio Giuseppe, Spinoglio Alfredo, Ariotti Pietro, Giordano Giuseppe, Miglietta Francesco, Defilippi Felice e Rei Riccardo, i quali dichiarano di acquistare anche a nome e per conto di Allara Giovanni e Garrone Giuseppe.  
Il lungo contratto, firmato da Clerici Quirico, Allara Vittorio e Miglietta Francesco, recita anche: “La proprietà però della medesima non si consoliderà mai che coll'ultimo comunista sopravvivente [….]. Quando il Circolo (Socialista) compratore venisse riconosciuto legalmente potrà pure la maggioranza deliberare il trasporto anche gratuito della proprietà piena del fabbricato ed accessori in capo al Circolo stesso”.

Presentatosi nella lista del neo-Partito Socialista, è eletto Sindaco di Treville nel 1910; rimane in carica fino alla sua morte (1918). 
E’ un Sindaco molto amato dalla popolazione, aiuta, anche finanziariamente, chi ne ha bisogno e passa spesso a salutare, uno per uno, gli  "scolari" della affollata scuola elementare trevillese. In questo periodo (1915) il maestro Don Caserio viene premiato con la medaglia d'argento come benemerito dell'istruzione pubblica
(vedi documento e verbale del Consiglio Comunale  fornito da Angela Fasano e Manuela Santagata).

Durante il suo mandato si effettuano numerosi lavori: si rinforzano o edificano tutti i muraglioni ancora esistenti a Treville, per contrastare la franosità del terreno, si costruisce la scaletta che la municipio porta alla chiesa parrocchiale e si ristrutturano molte strade (vedi a fondo pagina sezione  "Dall'Archivio Comunale Trevillese")

Per esempio viene allargata via Forno con la costruzione di un nuovo muraglione in aggiunta a quello precedente, in modo da poter raggiungere più agevolmente la Parrocchiale di S. Ambrogio [Ai tempi, Via Forno era una strada molto stretta, una specie di mulattiera, che permetteva ai carri di arrivare solo nel cortile dei Miglietta e nell'attuale cortile dei Porta; il terreno era inoltre molto franoso].  

 

1884 - Stabilimento Italiana Cementi (Ozzano Monf.- Dionigi/Rollini)


Per favorire i lavoratori trevillesi impiegati nelle fornaci dell'Italiana Cementi, in località Dionigi-Rollini (ora ridotte e ruderi) e nelle cave di Quarti, fa ristrutturare nel 1912-14, la strada che collega il rione "Soliti" con l’attuale statale Casale-Asti, passando davanti alla chiesetta di S. Quirico ed in mezzo alle cascine della frazione "Crosia". In precedenza i lavoratori raggiungevano questa frazione scendendo lungo la strada del "Cascinotto" fino al fondovalle e risalendo il crinale.

Feste e pranzi, offerti da lui, si svolgono spesso anche nel cortile di casa sua (foto a lato), dove stappa per l'occasione le bottiglie del suo vino migliore, mentre gli invitati si scatenano in valzer, polke e mazurche.  
Nel 1918, Francesco si reca a Genova, dove la figlia maggiore Enrichetta ha trovato un lavoro, per conoscere il suo futuro genero. Il viaggio di ritorno gli è, purtroppo, fatale.

Sul treno incontra, infatti, alcuni militari affetti da "febbre spagnola", che ritornano dal fronte. Muore a causa di questa malattia il giorno del suo 47° compleanno; sono le 5 del mattino del 22 ottobre 1918.

[Le figlie, dopo un periodo molto travagliato, si trasferirono, in tempi diversi a Genova. La “Matrigna” visse ignorata in un paese vicino fino al 1963,  mentre tutti i possedimenti di Francesco, tranne la sua casa, furono venduti dai tutori delle figlie o acquistati da loro stessi].

Con l'avvento del periodo fascista, molti documenti di inizio '900 furono bruciati sulla pubblica piazza ed i muri della sede del partito Socialista furono imbrattati di sterco.

1952 - l'area mineraria di Ozzano Monferrato da Treville (foto S. Frixa)

Nel corso degli anni la sede passò, ad altre associazioni politiche, fasciste e comuniste. Negli anni '70 ed '80, il locale, ormai in semirovina e con una sola stanza agibile a livello strada (foto a lato)  è affidato ad un gruppo di giovani che ne fanno la loro stanza di ritrovo estivo, detta il “Covo”  (vedi link a "Gli Anni del Covo")

 

DALL'ARCHIVIO COMUNALE TREVILLESE

1910

Nelle sedute del 24 aprile 1910 e del  27 luglio 1910 è assessore; entro fine anno è eletto Sindaco.

1912

26 febbraio 1912 seduta straordinaria del Consiglio Comunale: ordine del giorno: “Riparazioni del muro di sostegno esistente a lato della via Forno, essendo avvenuta una frana nel terreno sottostante al muro di cinta, al passaggio di accesso alla sagrestia parrocchiale verso la via Forno.” Il progetto è affidato al Geometra Luigi Bersano di Casale. La sua relazione (30.2.1912) riporta che  il muro si elevava sopra una sottostante scarpata molto ripida e il cui piede delimitava la via Forno e che la frana  avvenne tra i pilastri “poggianti sullo scoseso ripaggio”. Nel  progetto “i pilastri esistenti verrebbero sottomurati e continuati fino al livello della strada del Forno.Il muro del giardino parrocchiale sarebbe corretto da archi gettati sopra nuovi pilastri, i quali tutti avrebbero le loro fondazioni fatte a livello  della nominata strada del Forno […]. In tal caso sarà possibile scavare ed asportare tutta la terra tufacea che ora costituisce la ripa e così la strada sarebbe ampliata fino alla linea dei pilastri”. Costo totale 1600 lire. Dal preventivo sono esclusi i seguenti costi:“Le terre scavate verranno trasportate a spese del Comune, la pietra e i mattoni saranno provvisti dal Comune”.

1913

6 settembre (seduta straordinaria del Consiglio Comunale)  e 27 ottobre 1913 (prima seduta ordinaria di autunno del Consiglio Comunale): sono approvati i Progetti del Geometra Luigi Bersano per la sistemazione delle seguenti strade: Tronco della strada Costa, Tronco della strada Bertolina, Strada Solito. Costo totale 32.062 lire, compresi 8891 lire di espropri, con richiesta di un mutuo di 30.000 lire.

Nella seduta straordinaria il progetto viene approvato con un solo voto contrario (Malvino Tardito), mentre nella seduta ordinaria, i voti contrari diventano tre (Fasano Cav. Domiziano, Malvino Tardito e Allara Giuseppe) a causa della spesa considerevole, contro nove favorevoli.

 Il seguente elenco delle tre Strade Comunali (tratto dall’elenco completo del 9 marzo 1867) è presentato il 9 dicembre 1913, al Prefetto della Provincia di Alessandria con le modifiche legate alla ristrutturazione:

5. Strada detta della Costa: parte dalla contrada Incisa, dell’abitato di Treville, segue un andamento tortuoso da Sud a Nord-Ovest, passa vicino alle case dei fratelli Marletta, Costa Evasio e di Garrone Sebastiano; termina al punto segnato VI  dalla strada Albareto o Roncheiz. Larghezza media 5.52 m.

6. Strada che da Treville tende a Quarti o meglio alla strada Nazionale da Casale ad Asti. Dividesi in tre tronchi i quali prenderanno successivamente i nomi seguenti:  A (omettesi); B (omettesi); C (terzo tronco in continuazione del precedente detto della Bertolina): parte dal punto F del tronco precedente […]. Segue un andamento un po’ tortuoso dal Sud al Nord […]. Termina alla Strada Nazionale da Casale ad Asti alla distanza di metri 72,40 all’Est del paracarro portante il N° di km 11.2. Larghezza media 4.29 m”. E’ segnalato “Un ponticello in cotto sul fosso della strada Nazionale.

7. Strada detta del Cimitero o Bellarina (nel progetto è stata denominata Solito): Parte dalla strada consortile da Treville ad Ozzano […]. Segue un andamento molto tortuoso […] dal Sud Ovest al Nord Est, passando inferiormente al Cimitero di Treville. Da questa strada se ne dirama un tronco lungo metri 80 e largo in media 3.73 che mette nel Cimitero. Termina al punto di incontro delle strade private dette Quaranta e Monta (?). Larghezza media 4.54 m.

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14 novembre 1913: il Consiglio Comunale boccia la richiesta di impiantare un secondo ballo a palchetto a pagamento nel cortile di Vincenzo Devasini,  per la festa patronale del 7 dicembre e per i due giorni successivi 8 e 9 dicembre 1913.

I richiedenti Devasini Vincenzo e Bollo Luigi protestano presso il Sotto-Prefetto di Casale (3 dicembre 1913), che accoglie la loro protesta (5 dicembre) e ordina al Sindaco di permettere il secondo ballo a palchetto e di richiedere l’assistenza della forza pubblica dalle ore 14 alle 19 e dalle ore  20 alle 24.

6 dicembre 1913:  il Sindaco Francesco Miglietta e gli Assessori (Spinoglio Alfredo, Rei Riccardo, Fasano Evasio, Berrone Oreste Pietro) e i Consiglieri Comunali (Miglietta Francesco, Marletta Giuseppe, Fasano Giovanni, Balbo Antonio, Allara Giovanni e Surbone Ottavio) rassegnano le dimissioni.

 7-9-dicembre 1913 La festa patronale si svolge senza incidenti e con due impianti  da ballo.

17 dicembre 1913, si riunisce in seduta straordinaria il Consiglio Comunale che, su suggerimento dei Consiglieri Fasano, Tardito e Marletta, delibera di ritirare le dimissioni dei Consiglieri per l’elevato costo della nomina di un Commissario in sostituzione dell’Amministrazione Comunale e considerando che le elezioni sarebbero avvenute nell’anno successivo. Il Sindaco ritira le sue dimissioni da Consigliere, ma non da Sindaco.

Da questa seduta, contro ogni regolamento, la corrispondenza comunale viene firmata dal Segretario Trivellino; per questo, il 24 dicembre, il Sotto-Prefetto di Casale ammonisce il Comune di Treville.

1914

Nella seduta del 10 gennaio 1914 Francesco Miglietta è riconfermato Sindaco di Treville. 

5 dicembre 1914 seduta straordinaria del Consiglio Comunale: Ordine del giorno: Costruzione di una scala conducente al sagrato della Chiesa. Il Sindaco comunica che il piccolo sentiero che dalla prospicienza dalla casa Comunale conducete al sagrato della Chiesa, frequentato specialmente da abitanti della Regione San Giacomo e parte inferiore dell’abitato successivo alla stessa, trovasi impraticabile specialmente nell’inverno. Tanto per regolarizzare il passaggio quanto per conservare la proprietà comunale in tale località, ritiene opportuno che venga costruita una gradinata […]. Il costo non può raggiungere le lire trecento.”

 1917

16 maggio 1917 riunione del Consiglio Comunale, Tornata ordinaria di Primavera e 9 giugno 1917 riunione del Consiglio Comunale, seduta straordinaria. Partecipanti Sindaco Sig. Miglietta Francesco, consiglieri Balbo Antonio, Ghione Maggiore, Allara Ignazio, Allara Giovanni fu Felice e Fasano Giovanni fu Vincenzo. Tutti gli altri Consiglieri erano stati chiamati alle armi o (due di essi) lavoravano negli stabilimenti di Torino o  di Genova, “ausiliari nella preparazione di oggetti per la guerra”.  “Il Sindaco informa che da tutti i Comuni viene corrisposta una indennità per caro-viveri ai propri impiegati e che l’autorità superiore esorta a ciò fare, onde rendere meno dannosa la loro condizione, avuto presente che chi è retribuito a somma fissa sente maggiormente il peso dell’aumentato costo della vita”.

Per questo vengono corrisposte le seguenti somme: "Al medico condotto, residente in Ozzano, concedere lire 75; Al Segretario (C. Trivellino) , residente qui a Treville, concedere lire 180; Al Perito Comunale residente in Casale concedere lire 25; All’Inserviente residente in Treville concedere lire 67.5. Al Becchino, residente in Treville concedere lire 25".

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7 luglio 1917: i lavori di sistemazione strade, approvati nel 1913, causarono qualche protesta. Il 7 luglio 1917 il Sig. Garrone Domenico protestò con il Sindaco Miglietta, perché “l’abbassamento del piano stradale nella Via Comunale della Costa ha portato nelle condizioni generali, statiche e costruttive della contigua mia casa, alterazioni molteplici […]. L’aver tolto a tutto il muro perimetrale del lato Nord il rincalzo della massa tufacea che lo fiancheggiava” portò alla ”doppia conseguenza di scoprire […] le fondamenta e di rendere impossibili per le aperture di detto muro gli usi da tempo antico praticato, massime per le comunicazioni con la cantina.” […]. Ripete la protesta il 4 ottobre 1917.

Il 5 ottobre 1917 il sindaco Miglietta risponde Domenico Garrone che in agosto il Consiglio Comunale aveva incaricato la Giunta di mettersi in contatto con lui per iniziare i lavori di riparazione della sua casa e di quella attigua di  Garrone Sebastiano.

1918

22 ottobre 1918: il Sindaco Francesco Miglietta muore di febbre spagnola

13 dicembre 1918 Riunione del Consiglio Comunale, seduta straordinaria. Subito dopo la morte del Sindaco Miglietta, la riunione è presieduta dall’Assessore Anziano Alfredo Spinoglio.

 “L’anno millenovecento diciotto il giorno tredici dicembre in Treville nella sala municipale si è riunito in seduta straordinaria il Consiglio Comunale ed all’adunanza presieduta dal Signor Spinoglio Alfredo Assessore Anziano in mancanza del Sindaco, per decesso del titolare, comparvero i Consiglieri Signori Allara Giovanni, Ghione Maggiore, Fasano Giovanni, Allara Ignazio e Allara Giuseppe, fu Albino in numero legale per deliberare, essendo sotto le armi i Consiglieri Rei Riccardo, Balbo Antonio, Tardito Clemente trovandosi in esonero a Torino  il Consigliere Tardito Agostino ed essendosi reso Defunto il Sindaco Miglietta Francesco.

In conformità dell’ordine del giorno il Presidente invita l’adunanza a deliberare sui seguenti oggetti:  Nomina di due Rappresentanti dei Comuni non autonomi del Consiglio Provinciale scolastico. Sentita lettura della circolare in data 23 ottobre scorso il Sig. Presidente della deputazione Provinciale comunica che per il decesso dei Signori Comm. Nosengo Carlo e Rogna Ing.re Vincenzo sonosi resi vacanti due posti di Rappresentanti dei Comuni non autonomi nel Consiglio Prov. Scolastico, il Consiglio procede alla surrogazione mediante votazione segreta. Fatto quindi lo spoglio delle schede si riconoscono eletti con voti sei ciascuno i Signori Nervi Cav. Uff. Giuseppe e Carpignano Cav. Remigio”.

 

FONTI PER QUESTA BIOGRAFIA: archivi comunali, parrocchiali e notarili, atti conservati in famiglia, testimonianze raccolte in paese, soprattutto tra gli anziani (Tojo Surbone, Maria Porta e Regina Sarzano che conobbero Francesco), notizie tramandate nelle famiglie Santagata, Paparella, Frixa, Vietina e Coppo.