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4.  IL GRUPPO PIETRA DA CANTONI

Il Gruppo Pietra da Cantoni, di età Burdigaliano superiore -Langhiano p.p. (20-14 milioni di anni circa), è un'unità geologica complessa che costituisce la porzione più rilevata del territorio trevillese. E' riconoscibile per le maggiori pendenze morfologiche e per le maggiori concentrazioni di aree boschive.

In generale, sul territorio casalese può essere suddivisa in due parti sovrapposte: una parte burdigaliana più antica (Pietra da Cantoni "inferiore"), calcarea, fossilifera e di mare poco profondo ed una più recente burdigaliano-langhiana ("superiore"), marnosa e di mare più profondo.

Le coste del mare della Pietra da Cantoni "inferiore" erano ubicate verso San Giorgio, Rosignano, Uviglie, Colma, Terruggia e Moleto e il mare si approfondiva ad Ovest di queste località. Il territorio di Treville, secondo le ricostruzioni pubblicate, era compreso nella fascia di scarpata che raccordava le aree di mare meno profondo con quelle di mare più profondo.

Con la Pietra da Cantoni "superiore"  il mare si approfondisce su tutto il territorio.

La  Pietra da Cantoni (20-14 Ma circa), in colore giallo, affiora estesamente

sul territorio comunale, dove ricopre, dove non erosa, la F.ne di Antognola (colore marrone).

In  rosso tratteggiato, i limiti comunali (A. Frixa)

 

La Pietra da Cantoni (in giallo nella figura a sinistra) è compresa tra le Marne di Antognola e le Marne di Mincengo (dubbie in quest'area).

 

 

 

Nella Valle del Rio di Treville, la F.ne Antognola affiora per l'erosione  della Pietra da Cantoni,

 

che la ricopre in discordanza, ed è a sua volta ricoperta nel fondovalle dal fluviale recente (A. Frixa, 2005)

 

 

4.1  PIETRA DA CANTONI UNITA' "INFERIORE" (Burdigaliano)

 

Circa 20 milioni di anni fa (Burdigaliano inferiore), il mare invase gran parte dell'isola casalese, deponendo calcari di mare relativamente basso. Il clima diventò temperato caldo e nelle nostre aree i paesaggi erano probabilmente simili a quelli subtropicali attuali.

 

I fondali furono colonizzati da particolari alghe rosse calcaree (Rodoliti), da Molluschi, Brachipodi, Briozoi, Balanidi, Echinidi (ricci di mare), Coralli e da foraminiferi prevalentemente bentonici.  Per analogia con situazioni italiane simili, il mare doveva avere una profondità compresa tra pochi metri nelle aree più costiere (verso Colma, Uviglie,Terruggia,...) e 50-60 m o più (verso Treville ed Ozzano).

 

Paleogeografia del Burdigaliano inf. con la posizione delle aree emerse, delle zone "costiere" dove si sviluppavano le rodoliti e le direzioni di trasporto dei sedimenti (Schuttenhelm,1976)

 

 

 

marna a rodoliti, con livelli calcarenitici

sul colle del cimitero (A. Frixa)

Le rodoliti "trevillesi",  hanno spesso dimensioni maggiori di 10 cm e affiorano estesamente sulla collina del cimitero e localmente in altri punti del territorio (Bric d'la Crus, Cascina Palude e fondovalle del Rio di Coda Lunga). Sono in genere contenute in marne di mare più profondo, per cui sono interpretate come "franate" fino qui da zone di mare meno profondo, lungo scarpate sottomarine mioceniche.

 

L'affioramento del cimitero è costituito da banchi metrici di marna arenacea a Rodoliti sparse (soprattutto nella parte alta della serie), foraminiferi bentonici e planctonici, con livelletti ("di frana sottomarina") di  circa 5-20 cm di calcare a Rodoliti, Molluschi, Balanidi, Echinidi o di calcarenite a frammenti dei suddetti fossili, oltre a  macroforaminiferi, quarzo, glauconia e fosfati.

 

 

 

Purtroppo molti dei livelli fotografati, dal 2007 non sono più visibili.

 

Le Rodoliti vivono ancora ora a varie latitudini, rotolando sul fondo marino ed inglobando tutto quello che trovano sul loro percorso. Per questo al loro interno sono conservate molte "informazioni" sul loro ambiente di vita. Essendo alghe rosse, possono vivere a  profondità maggiori rispetto agli altri tipi di alghe, in quanto non necessitano di troppa luce. Le profondità variano da pochi metri a 160 m.

in alto: Echinide e "Pecten" (collezione Fabrizio Frigeri);

 

in basso a sinistra: Rodolite trevillese (diametro circa 8 cm);

 

in basso a destra: Acesta miocenica, tratta dal sito www.parcocrea.it/db-biomonf/

 

 

 

 

AL MICROSCOPIO

sopra: particolare di briozoo contenuto in una rodolite (località: Treville-cimitero)

 

a sinistra in alto: rodoliti (lamine scure), scafopodi e briozoi (località Treville-cimitero)

 

a sinistra in basso: calcarenite a frammenti di alghe, macroforaminiferi, quarzo e fosfati

(località Treville-Bellarina)

 

Numerosi blocchi di questa Pietra da Cantoni più antica, calcarea e meno lavorabile di quella più recente, sono stati utilizzati per costruire muretti, muraglioni ed abitazioni.

 

A Treville venivano estratti sulla collina del cimitero.

 

 

 

foto a sinistra: clasti di calcare a rodoliti (in alto) e di calcarenite fossilifera (in alto) visibili sul muraglione della Parrocchiale di S. Ambrogio

 

 

 

4.2  PIETRA DA CANTONI UNITA' "SUPERIORE"  (Burdigaliano sup. - Langhiano p.p.)

 

Nel Burdigaliano sup.- Langhiano il mare si approfondì su tutta l'area monferrina e le suddette faune e flore non sopravvissero al cambiamento. Sul fondo marino si depositarono calcari argillosi e marne calcaree a foraminiferi planctonici, glauconia e fosfati, che ora affiorano estesamente su tutto il territorio trevillese. Secondo Shuttenhelm solo la parte Langhiana è presente sul nostro territorio comunale.

F. Sacco (1935), riportando gli studi di E. Sismonda e Peola sulle foglie fossili conservate nelle marne langhiane della Pietra da Cantoni, ci indica che sulle terre emerse crescevano sequoie, pini, larici, abeti, cipressi, faggi, betulle, castani, querce, platani, eucalipti, gardenie ed altre piante. Queste foglie, trasportate in mare dal vento o dai corsi d’acqua, sono riferibili a due tipi di climi, uno subtropicale-temperato tipico della Pietra da Cantoni ed un clima alpino legato alla vicinanza delle Alpi.

in sezione sottile: marna a foraminiferi planctonici, quarzo e glauconite

del Rione N'sisa (A. Frixa)

 in lavato: foraminifero planctonico Globigerinoides (Schuttenhelm, 1976)

Foto al microscopio (A. Frixa) :

marna a foraminiferi planctonici,

quarzo e glauconia (verde)

affiorante  presso la cascina Palude, Treville

Affioramento al Cascinotto

Al microscopio (A. Frixa): marna,

con livelli di circa 10 cm, più carbonatici e più ricchi in foraminiferi planctonici.

 

Affioramento al "Bric d'la Cruz",

lungo il sentiero 713:

 intercalazioni di marne e banchi calcarenitici, composti da quarzo e foraminiferi planctonici

Dalla Pietra da Cantoni "superiore", più marnosa e lavorabile rispetto a quella sottostante più antica, erano estratti i "cantoni" utilizzati per l'edilizia.

 

A Treville, il materiale da costruzione era spesso, ricavato direttamente dal terreno sul quale i contadini costruivano le loro abitazioni.

 

In quest'intervallo furono scavati anche gli artistici "infernot" presenti sul territorio.

 

 

 

Foto a destra: la chiesetta Romanica di San Quirico in Pietra da Cantoni ed un infernot scavato nella roccia nel centro di Treville


I cantoni trevillesi, come quelli di aree comunali vicine, a causa della maggior percentuale di argilla nella marna,  hanno colori grigi ed azzurri, sono di scarsa qualità e si conservano se protetti da intonaco.
la maggior percentuale di argilla nella Pietra da Cantoni rende anche franosi i versanti delle colline ed è legata alle caratteristiche del mare miocenico che si approfondiva verso ovest, come già detto all'inizio di questa pagina.

In genere, più il mare è profondo e più aumenta l'argilla depositata sul suo fondale.